sabato 21 gennaio 2012

La tecnica del "Floor Time"


Nel Modello DIR è senza dubbio la tecnica del Floor Time ciò che ha reso questo approccio così famoso: una tecnica d’intervento, ma anche la filosofia del Modello DIR.
Il Floor Time parte da un’osservazione attenta dell’interesse naturale del bambino. Non esistono i bambini che non fanno nulla, e se crediamo che ciò che fanno corrisponde alla loro motivazione e anche a un modo di regolare il proprio sistema nervoso, sarà un’attenta osservazione di questo aspetto quella che darà all’operatore la chiave per entrare nel mondo dei bambini. Entrare nel loro mondo senza pretendere che essi vengano al nostro, è il primo obiettivo del Floor Time.
Significa entrare nella realtà del bambino per introdurre progressivamente sfide e portare il bambino alla condivisione, raggiungendo i migliori livelli delle sue capacità funzionali emozionali. Il Floor Time vede nei sintomi non solo l’aspetto deficitario, ma anche un’opportunità per l’interazione.
Approfittare di ciò che il bambino fa e trasformarlo in un elemento di comunicazione, sarà uno strumento essenziale per educatori e genitori. I genitori sono spinti a scoprire il potenziale dei loro figli, a essere più creativi e a trarre vantaggio dalle situazioni quotidiane per trasformarle in uno strumento di apprendimento.
Da quando nel 2003 si è introdotto il Modello DIR in Italia molte famiglie hanno lavorato e sono notevoli i successi ottenuti. Anche diverse scuole, a Roma e Milano, stanno lavorando con un intervento d’inclusione per i bambini secondo il Modello DIR.
Si tratta di un nuovo percorso appena iniziato ma del quale si possono già constatare i numerosi vantaggi.

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